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Tributo #1 Margherita Hack e la sua violenza

Margherita Hack.

Hack2 Il nome di questa donna potrebbe risultare scontato e banale, date le drammatiche circostanze degli ultimi giorni. Eppure per il mio primo tributo, non posso che rifarmi a una donna che racchiude in sé tutti quei valori su cui sto formando la mia vita.

Classe 1922. Ha donato la sua vita all’astrofisica, portando l’eccellenza italiana a livello mondiale. Si potrebbe discutere su tutto ciò che ha studiato, scoperto, analizzato e scritto in quest’ambito. Si è battuta affinché la scienza e la cultura fossero difese, in un paese che potrebbe vivere di sola scienza e di sola cultura.
Ha sostenuto con orgoglio il suo diritto ad essere Atea. Convinta che l’etica non derivasse dalla religione, ma da “principi di coscienza” che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà.

Il suo sostegno è andato anche alla comunità LGBTQ, che nel 2010 l’ha voluta premiare come personaggio gay dell’anno e in quell’occasione dichiarò a gran voce, quello che tantissime altre persone, non solo italiani, pensano: << Da parte di altri paesi è certamente un segno di civiltà. Noi invece siamo un paese arretrato, che non sa cos’è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos’è il rispetto della libertà altrui».

In questi giorni il suo nome è comparso spesso, troppo spesso sui giornali e in televisione. Tutti a commemorarne la morte. “Si è spenta una stella.” “Starà discutendo con dio convincendolo a diventare ateo.” “La via del firmamento la conosce già.” Tante parole, tante metafore, tante analogie.Eppure ciò che mi è rimasto impresso in questi giorni è stato l’intervento di un qualcuno, di cui non ricordo nemmeno il volto, ma solo la voce…Stavo preparandomi un saltimbocca e affettare la mozzarella mi ha distratto. Ho ascoltato bene però e voglio condividerlo con voi.

“Una volta le chiesi se fosse mai stata discriminata nel suo lavoro per il fatto di essere donna. Lei mi risposte di Sì…E come ha reagito?”

Qui le parole della Hack mi hanno colpito. Il tizio le ha riportate con un’imitazione poco riuscita della sua voce…

“Con VIOLENZA!”

Ecco la violenza. Esiste una violenza buona. Me la immagino Margherita Hack che si ribella ai dottori di scienza che volevano osteggiarla, intimoriti che una gonna potesse soffiare loro il posto di prestigio. Violenza. Ha reagito con Violenza. La stessa violenza che vorrei avessero più persone, più donne, più gay, più lesbiche, più trans a rivendicare il loro posto, perché degni di possederlo, non per quello che appaiono, ma per quello che sanno.

Margherita Hack, sarà un ricordo. E ti svelo un mio rimorso. L’anno scorso in una libreria, avevo deciso di spendere  30 euro in libri da leggere. Come mio solito, inizio ad accumulare tra le mani pile di libri, che vorrei tutti,  ma necessitavo di una cernita. Trovai un tuo libro. C’eri tu sul retro, con il tuo caschetto misto bianco e il tuo sorriso. Ti ho riposta sullo scaffale, preferendo Oriana Fallaci a te. Mi spiace.

Ti lascio il mio saluto con “violenza”!

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