Tributo #3 Evelyn Hooker

Evelyn Hooker

 

 

 

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Classe 1907. Evelyn Hooker era una psicologa statunitense. Ha condotto numerosi studi psicologi, ma la fama mondiale è giunta con lo studio rivoluzionario: “The adjustment of the male overt homosexual” – “L’adattamento psicologico del maschio omosessuale dichiarato”.

Evelyn Hooker somministrò test psicologi a gruppi di omosessuali ed eterosessuali, ponendo poi i risultati al controllo di periti ed esperti del settore, i quali basandosi solo dai risultati dei test, senza conoscere dunque i soggetti, non riuscirono a individuare chi fosse omosessuale e chi eterosessuale. L’esperimento fu ripetuto più volte, anche da altri ricercatori e il risultato finale, fu che gli omosessuali non sono meno psicologicamente adattati del resto della popolazione, come invece sosteneva la dottrina psicologica e psichiatrica dell’epoca, che classificava l’omosessualità come malattia mentale. La scelta omosessuale, sbandierata dalla scienza dell’epoca, non era dunque frutto di una capacità di giudizio intaccata da una malattia mentale.

La dottoressa Evalyn, dimostrò uno dei grandi errori della scienza del suo tempo, che studiava solo casi clinici, cioè persone omosessuali disturbate psicologicamente. La novità della Hooker fu quella di mostrare come gli omosessuali sani, che si accettavano come tali, fossero privi di problemi clinici, pari agli eterosessuali. Hooker ha rivoluzionato la mentalità dell’epoca.

Il dibattito che derivò da questo studio, portò nel 1973 l’American Psychiatric Association a cancellare l’omosessualità dalla lista di malattie mentali. Tale decisioni fu seguita a ruota da tutti tanti Paesi.

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A molti il nome di Evelyn Hooker potrebbe risultare totalmente nuovo, altri invece, possono aver avuto anche la fortuna di leggere le pagine del suo studio.
Ricordo qualche anno fa, provai a cercarlo senza riuscirci. Alla fine ne trovai un estratto su una vecchia rivista di una biblioteca comunale. Ricordo che pensai al suo volto, a come una donna tra gli anni ’40 e ’50, benché negli Stati Uniti, si fosse schierata per una volta in difesa di qualcuno. Mi chiedo come le sia venuta in mente quest’idea. In questo momento fantastico e penso a lei seduta in un bar, insieme a degli amici tra cui qualche gay o una lesbica o a un trans. Magari un suo amico intimo. Lei che lo osserva. Lo vede ridere, scherzare, chiacchierare. Magari si è acceso una sigaretta e le ha confidato che ha perso la testa per il marito della sua vicina, che nel frattempo gli fa delle avances. Magari ha pianto e lei lo ha consolato. Avranno dormito insieme ascoltando un LP  o un film in bianco e nero. Lei lo avrò guardato dormire e forse avrà pensato che la scienza, la psicologia nella quale era un dottore, riteneva quell’amico che sognava accanto a lei, un malato, un pazzo, un deviato.

 Persone che per decenni sono state considerate malate, persone disturbate. La medicina ha svolto ricerche sugli omosessuali, ma ciò che è peggio, è che ha svolto esperimenti, trattando persone sanissime come degli squilibrati. Numerose sono le notizie che ho letto in merito. Elettroshock, visione di film a sfondo eterosessuale, prestazioni forzate con prostitute e tanto altro ancora. Omosessuali ripudiati ed emarginati, omosessuali finiti in campi di concentramento perché d’ostacolo al benessere della razza. 150mila è la stima ritenuta ufficiale di omosessuali dalla stella rosa finiti in quell’incubo.

La comunità LGBTQ dovrebbe onorare Evelyn Hooker, dovrebbe onorare la sua memoria, chiedere con forza ai governi di innalzare sempre più la sua memoria. Abbiamo piazze in memoria di grandi e di chi, grande non lo è stato… Chiedere di intitolarle una via? Via Evelyn? Suonerebbe anche bene.

Evelyn Hooker nel 1957 ha rivoluzionato non solo la sua epoca, ma ha rivoluzionato anche le epoche a venire fino ad oggi, benché siano pochi decenni. La dottoressa Hooker dovrebbe essere ricordata più spesso, i suoi test scientifici dovrebbero essere sbattuti sotto al naso di chi crede ancora che l’omosessualità sia una malattia dalla quale poter guarire. La sua tesi dovrebbe essere affissa non solo fuori la chiesa di Wittemberg, ma fuori ogni chiesa che discrimina, fuori ogni istituzione parapsicologica o pseudo religiosa che professa la guarigione. Dovrebbe essere inviata a gran copie ai governi che condannano a morte l’omosessualità, la puniscono con la galera, la perseguono legalmente. Dovrebbero leggerla quei capi di stato, come l’uomo che in un paese che tende a occidentalizzarsi a uscir fuori dalla sua nicchia, firma una legge che proibisce la propaganda omosessuale.

Non ci sono parole per ringraziare Evelyn. Una donna che in nome della scienza ha fatto tanto per la comunità LGBTQ.

Grazie Evelyn per la tua ricerca. Grazie per esserti accorta dell’adattamento psicologico del maschio omosessuale dichiarato.

Grazie.

 

1 Comment

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One response to “Tributo #3 Evelyn Hooker

  1. lalei86

    Non sapevo nemmeno della sua esistenza…
    Effettivamente l’hanno messa nel dimenticatoio, forse perchè è più comodo continuare ad emarginare chi è “diverso”, tanto per utilizzare uno dei termini più fini.
    Via Evelyn Hooker. Sì, suona bene.

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