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Tributo #7 Olanda and Gay’s Marriage

Paesi Bassi

 

 

matrimonio_omosessuale

 

Paese Bassi. Stato membro dell’Unione Europea, situato nell’Europa occidentale e costituente la parte principale del Regno dei Paesi Bassi il quale comprende anche altre tre nazioni costitutive costituite dalle isole caraibiche di Aruba, Curaçao e Sint Maarten.

L’ Olanda è probabilmente il paese più liberale del mondo nei confronti di gay e lesbiche.

Stamattina, dopo essermi svegliato, sono rimasto per alcuni minuti nel letto a guardare il soffitto. Ho ripensato al sogno fatto durante la notte. Ho sognato che ero in procinto di sposarmi. Non chiedetemi con chi, perché non ne ho idea, ricordo che ero stressato per i preparativi e innervosito perché il fioraio non riusciva a trovarmi delle orchidee nere.
Pensavo a chi presentarvi oggi, e mentre ci pensavo, mi tornava sempre di più in mente il sogno. Surreale. Certamente non si sarebbe mai potuto realizzare in Italia. Per questo ho deciso di parlarvi di uno Stato, che per primo a livello Europeo e Mondiale, ha riconosciuto essenziali i matrimoni omosessuali.

La legge nei Paesi Bassi ha una lunga storia progressista. Dal 1979, infine, erano riconosciuti diritti minimi su tasse, immigrazione, reversibilità delle pensione ecc. alle coppie dello stesso sesso coabitanti.
La prima legge sulle unioni civili è stata attuata negli anni ’90, giungendo a completezza nel 1997. Nel 1995 si decise di avvicinare l’istituto il più possibile al matrimonio. Nel 1996 gruppi di pressione del movimento gay argomentando che l’unione così come concepita non garantiva l’uguaglianza portò una maggioranza esigua alla Seconda Camera a votare una mozione sul tema. Nel 1997 la commissione sostenne la necessità di potenziare la disciplina giuridica della relazione tra i partner e i figli dell’altro partner.

Le unioni prevedeva quasi tutti gli stessi diritti delle coppie eterosessuali:

  • i partner sono obbligati alla fedeltà, aiuto e reciproca assistenza
  • sono obbligati a condividere la responsabilità per la cura e mantenimento dei minori
  • vi è obbligo di convivenza
  • a meno che non dispongano altrimenti si instaura un rigoroso sistema di comunione universale dei beni
  • sui partner grava reciproco obbligo di mantenimento
  • ogni partner ha il diritto di amministrare i beni che costituiscono il suo apporto alla comunione
  • vi è responsabilità solidale per i debiti contratti in comune
  • vi sono diritti di successione analoghi a quelli del matrimonio
  • i partner possono usare il nome dell’altro

Dal 1º luglio 1999, inoltre, è entrata in vigore una legge danese che autorizza il partner di una coppia registrata ad adottare il figlio dell’altro partner.

Nel 2001 le unioni civili si sono trasformate in matrimonio.

Gli omosessuali non sono banditi dall’arma; esistono addirittura dei corsi obbligatori di sensibilizzazione per i soldati nei confronti dei loro commilitoni gay. Non sono considerate reato neanche le relazioni sadomasochiste. Fra pochissimo sarà il primo paese al mondo ad offrire una assicurazione sulla vita alle persone malate di HIV.  L’unione registrata si scioglie per la morte di uno dei partner, per assenza o scomparsa di uno dei partner o per provvedimento di scioglimento del giudice. In caso di separazione è necessario prevedere l’eventuale corresponsione di alimenti al partner che non avesse risorse sufficienti.

Nei paesi bassi la lotta per uguagliare i diritti Lgbtq sono iniziati nel 1979. Il confronto con il nostro paese è d’obbligo e mi chiedo dov’è che l’Italia sia giunta in tutto questo cammino. Non abbiamo norme che tutelano gli Lgbtq nemmeno dalle aggressioni di omofobia e transfobia. Tutti i paesi membri dell’Unione Europea stanno regolamentando il matrimonio e le adozioni. Tutti quelli intorno a noi. Spagna, Francia, Regno Unito, Portgallo, Germania, Austria, Belgio, Islanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Slovenia, Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca e Svizzera hanno il matrimonio o quanto meno le unioni civili. E noi? Gli italiani non riconoscono nemmeno il matrimonio contratto all’esterno. Tra gli anni 1990 e il 2013 quasi tutta l’Europa regolamenta e l’Italia rimane indietro, sempre più indietro in campo di diritti civili. Vergogna!

Non ho ancora un compagno e non sono prossimo al matrimonio, il mio sogno dunque, è pura fantasia…Eppure vorrei che quando sarà, semmai sarà, potesse avvenire in Italia. Vi lascio con due Video che tempo fa mi hanno fatto venir su i brividi, la pelle d’oca per intenderci. Bhè, spero facciano un po’ di effetto anche a tutti voi, cari visitatori. Grazie di essere così numerosi. Quota 500 in 6 giorni! Grazie!

http://www.youtube.com/watch?v=GT4Iz07Kw1E&feature=share&list=PLCn8y46bIuQA1haDsCWMu-PWJjTnEQp1d

http://www.youtube.com/watch?v=fLsYtYNlJG0&feature=share&list=PLCn8y46bIuQA1haDsCWMu-PWJjTnEQp1d

Vi auguro un buon sabato e sì, stasera affogherò l’amarezza al ristorante cinese!

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